Ah, cucinare. Cibo per il corpo e per la mente.

 In questi giorni, lo ammetto, sto limitando i TG e le fonti di informazione non assolutamente autorevoli e consiglio la stessa cosa a tutti voi. 
Troppa informazione diventa fonte di pensieri e di ansia. 
A volte giungono informazioni leggermente diverse tra loro, che rischiano di portare dubbi, perplessità e confusioni che affaticano ulteriormente, in un periodo in cui siamo già sovraccarichi di una serie di cose più che legittime. 
Credo che un TG al giorno, magari con dati e informazioni aggiornate sia sufficiente, ma questa è la mia personale opinione. 
Però i TG, a volte, portano anche belle informazioni, come nuovi ospedali, numeri di migliorano e guarigioni. 
Una considerazione che mi ha fatto fare dei pensieri positivi è giunta dal servizio sui beni più acquistati in questi giorni. 
Ebbene, come molti possono aspettarsi c'erano disinfettanti, guanti e quant'altro serva per proteggersi e disinfettare o disinfettarsi.
Ma, oltre a questi prodotti, erano presenti lievito, farina e preparati per pizza e dolci. 
Questa, è l'umanità che mi piace, che adoro. 
L'umanità che riscopre il piacere nel creare, nel lasciar liberare la mente, nel lavorare con le mani, nello stare nel qui e ora. 
Quel qui e ora da cui sembra si voglia sfuggire pensando a quando tutto ciò sarà finito ma a cui invece è necessario prestare attenzione, con quella giusta dose di paura e preoccupazione che ci protegge, che ci consente di non sbagliare, di seguire le direttive e far sì che tutto ciò sarà un brutto ricordo.
Tornando alla cucina, è meraviglioso immaginare un popolo che riscopre di avere tempo, di saper impastare, di aspettare che l'impasto lieviti e di osservarne i cambiamenti, di poter cucinare con amore e non solo perché si deve. 
E così ci si trova con profumi che inondano le case. 
Pane, pasta, biscotti che compaiono dalle cucine come accadeva una volta ai pasti della domenica e non solo. 
Quei pasti pensati, preparati prima nella mente che nella realtà, dove la manualità  e la gestione dei tempi avevano in ruolo cruciale sulla buona riuscita. 
Dove la progettualità e gli accostamenti fanno fantasticare e consentono di dedicarsi a quel preciso momento. 
Questa è l'umanità che mi piace, come quell'immagine di una tavola imbandita, con del cibo per nutrire e per accogliere conversazioni, sorrisi e vicinanza. 
Anche con se stessi. 
Mi rendo anche conto che tutto ciò per alcune persone può essere un lusso, e, anche qui c'è l'umanità che mi piace. 
Ho visto servizi e post sui social su associazioni che donano cibo così come negozi di alimentari con "spese sospese", quindi già pagate, lì, da prendere al bisogno. 
Ancora una volte grazie mondo e grazie a voi che mi date l'opportunità di condividere le mie riflessioni! 





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