le giornate e i mandarini

A volte le giornate somigliano a un mandarino. 
Quel frutto che se bello maturo e sodo è dolce e succoso. 
"Se" . 
A volte non è proprio perfetto. 
E diciamocelo, non serve che lo sia. 
Tornando al mandarino, a volte c'è quello perfetto, ma spesso ha qualche imperfezione sulla buccia: più scura da un lato, una parte appiattita, un pallino dove si evince che all'interno potrebbe essere tocco... 
Insomma l'immaginazione vaga. 
A volte, per il desiderio di mangiarlo, per fretta o per distrazione si inizia ad aprirlo senza notare questi dettagli, sempre se non troppo evidenti. 
Una volta sbucciato, anche lì, è difficile trovare il mandarino perfetto, con gli spicchi belli arancioni, cicciotti, morbidi e sodi allo stesso tempo. 
Spesso ci si trova uno o due spicchi un po' rinsecchiti, pallidi, forse dove era stato appoggiato o dove si trovava una piccola ammaccatura della buccia. 
Però solo qualche spicchio, spesso solo uno. 
Una fortuna dell'essere un frutto a spicchi è che l'ammaccatura, la maggior parte delle volte, non riesce a intaccare gli spicchi intorno, che restano intatti e buoni. 
Sarebbe uno spreco buttare via tutto il mandarino. 
Così vale per le giornate. 
Se un evento o una parte della giornata è pessima, va salvato il resto. 
Con la positività, il sorriso e guardando avanti. 
Altrimenti sarebbe una giornata sprecata, che qualche sorriso e gioia, ce l'ha regalata di sicuro. 
Allargando il punto di vista, si può dire la stessa cosa della vita: spesso ci sono sfere o periodi boco buoni, ma è raro sia tutto da buttare. Ancora una vita, come un mandarino! 
Dott.ssa Samantha Dissette Psicologa Psicoterapeuta 


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