ma... che ore sono?
"Cavolo è tardi", o per lo meno crede che lo sia. Cerca di guardare l'ora sul telefono ma non lo trova, allora inizia a "scavare" in borsa alla sua ricerca, alla ricerca di una conferma. Cerca con la mano senza guardare perché nel frattempo continua con la sua camminata veloce, per non perder tempo.
"Allora: rossetto, penna, fazzoletti, portafoglio, caramelle - cavolo caramelle sparse in borsa, eh certo, scavando l'astuccio si è aperto - agenda.. uff... ah ecco è vero, l'avevo messo prima nell'altra tasca".
"Oh che sollievo, non sono in ritardo, meno male". Si ferma, si calma e richiude la borsa cercando però prima di recuperare le caramelle visibili mettendole nel loro astuccio ormai tutto schiacciato.
E' solo in qual momento che si guarda intorno e pensa: "Ma dove cavolo sono? Allora dritto e poi a destra... si ma quando ho voltato a destra??? Uff avrò sbagliato, lo sapevo che dovevo fare più attenzione."
Ma, alzando gli occhi vide all'angolo la sua amica che l'aspettava per il pranzo e così capì che aveva voltato a destra semplicemente una via prima del dovuto.
Samantha Dissette
Questo breve racconto esprime molto bene a mio parere la frenesia che i ritmi di vita ci porta, sentendoci quasi obbligati nel fare mille cose tutte nello stesso momento - pensare, cercare, camminare e a volte persino mangiare - spesso con dubbi risultati facendoci sfuggire così altre sensazioni, percezioni e attimi.
Partendo dal fatto che sia sconsigliabile comportarsi così negli spostamenti per numerosi fattori - per esempio la pericolosità dell'attraversare la strada senza la dovuta attenzione o il rischio di scontrarsi fisicamente con cose e persone - lo è nella vita in generale in quando è difficilissimo se non impossibile fare "bene" molte cose nello stesso momento specie se entrano in gioco capacità e competenze diverse - in questo caso l'orientarsi nel cammino, ricordarsi dove voltare, cercare qualcosa e magari nel frattempo parlare al telefono o mangiare.
Va aggiunto che più cerchiamo di essere "multitasking" più crescono le possibilità di errore, per cui sarebbe utile ragionare su quanto sia il "risparmio di tempo" effettivo e se sia reale nonché valutare il risultato finale.
Sarebbe stato più utile in questo caso fermarsi e guardare l'ora (che guardando da fermi nella borsa sarebbe stata più rapida la ricerca del telefono e forse senza travasamento di caramelle) poi se effettivamente fosse tardi sarebbe possibile fare attenzione alla strada, accelerare il passo e muoversi in sicurezza magari chiedendo conferma a un passante, invece, se come accade nella storia, fosse presto sarebbe possibile godersi la passeggiata in relax raggiungendo con calma la tavola fredda.
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