Credere o non credere?
Credere o non credere alle informazioni che si ricevono da notiziari, quotidiani, riviste, blog, articoli e le più variegate fonti più o meno attendibili?
Sarebbe più opportuno porsi il "problema" di verificare la credibilità delle varie affermazioni, dalla pericolosità di alcune pratiche mediche, alla sicurezza di altre, a notizie sull'ambiente o altro ancora ma non sempre si posseggono competenze e risorse sufficienti per poter fare una valutazione di questo tipo.
Ma non è nemmeno questo il "gap" più grande, ma è la pigrizia di riflettere sulle notizie e la maggior facilità che si ha nel "prenderle per buone". Questo meccanismo nasconde anche una buona dose di "fiducia" nelle notizie pervenute, forse perché talvolta vengono date alcune spiegazioni a fatti che una spiegazione chiara in realtà non ce l'hanno oppure per superficialità o per pigrizia non si ragiona sulla notizia e sulla spiegazione dei fatti ricevuta.
A volte è utile pensare a posteriori, in un secondo tempo, all'evento appreso in modo da poter fare una valutazione quando la componente emotiva (quindi l'emozione di serenità, sicurezza o paura alla notizia) è un po' calata lasciando più spazio alla componente razionale, ossia al ragionamento tenendo in considerazione anche altre informazioni già in nostro possesso o confrontandoci con altre persone.
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