Non è da me!
Ecco una frase che spesso sento dire: "Non è da me!"
Vorrei portare l'attenzione su cosa significa.
Potrebbe avere senso dal punto di vista identitario e di appartenenza: faccio parte di una categoria di persone che "questa tal cosa non la fanno".
Potrebbe esser visto come un pensiero ovvio ma non deve dimostrarsi una frase autolimitante.
Spesso infatti viene detta in conversazioni del tipo "Non è da me arrabbiarmi, però spiego sempre cosa penso e dico cosa mi ha dato fastidio" oppure "Non è da me impormi in questo modo, però mi do da fare e prima o poi verrò ricompensato" e così via.
Viene detta insomma nei confronti di comportamenti o reazioni che dal punto di vista sociale sono mal visti o poco desiderabili.
Ma è giusto nei nostri confronti "limitarci" così? E all'altro sarà "utile" questo nostro comportamento? Ci capirà ugualmente?
Non sto dicendo che bisogna fare scenate epocali o "tenere il muso" per chissà quanto tempo però penso che se una cosa ci fa arrabbiare sia giusto arrabbiarsi.
La rabbia è un'emozione e le emozioni vanno espresse: tante gocce fanno un bicchiere e tanti bicchieri danno un lago e un lago è ingombrante.
E l'accumulo non va mai bene.
Porta fatica, stanchezza e a lungo andare diventa difficile da gestire e porterà le sue conseguenze.
Inoltre è anche una questione di comunicazione: un conto è far notare che una cosa da fastidio e un'altra è che ci fa arrabbiare.
Le emozioni sono quella "cosa" che "colora" la comunicazione.
Le emozioni e le nostre reazioni comunicano molto più di tante parole.
Una rosa resta una rosa però solo se viene immortalata in una fotografia a colori si apprezza la tonalità e il calore dei petali...
Sopprimere le emozioni é un impoverimento della comunicazione come se di fronte a un bel regalo si dicesse grazie ma senza sorridere ed evitando lo sguardo dell'altro... quale messaggio passa?
Questo tipo di risposta fa pensare all'altro che forse questo regalo non è poi così gradito e che il ringraziamento venga dalla nostra educazione e non dal piacere derivante dal regalo ricevuto.
Inoltre credo che le emozioni vadano espresse per rispetto del nostro sentito e del nostro vissuto. Per riconoscerne il valore e mostrarlo agli altri.
Se per primi noi non diamo valore a ciò che siamo e a ció che facciamo come possiamo pensare che lo facciano gli altri?
Quindi concludendo suggerisco di prestare sempre attenzione a come ci definiamo e a cosa le nostre parole portano con sé...
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